VALKEIN SUPER CUP 2023 di Fabio Franchini

La finale ValkeIN Super Cup è e rimarrà per tutta la vita un esperienza che porterò con me.
Descrivere quello che ho vissuto, provato e pescato in quel contesto quasi magico ha un che di speciale, e poche semplici parole non possono rendere giustizia a quello che è stato una delle gare più emozionanti che abbia mai vissuto in tanti anni di competizioni.
Siamo quasi increduli, tre bambini che si ritrovano a giocare alla finale del mondiale, già scendendo dalla macchina prima della gara io e Pasquale Iscaro iniziamo a riconoscere i primi volti: grandissimi maestri di questa tecnica, il grande Takizawa, Keita Kkadomari, oltre i conosciutissimi Pro Staff di ValkeIN come il maestro Mr. Kikuchi o Mr. Akabane.

Il clima è calmo e la pioggia non smette di battere, siamo carichi e concentrati, andiamo all’estrazione e poi tutti e tre nel settore A. Saremo tra i primi a mettere le canne in acqua, mentre giudicheremo dopo la sfida. Qualche considerazione e scambio di opinioni tra di noi ma non solo, incontriamo Tochibayashi, lui parla bene inglese e si mostra amichevole e disposto a dispensare preziosi consigli.
La pioggia non smette e continua incessante, stiamo per partire!
La pesca è tosta, violenta e repentina, i primi pesci arrivano senza problema non appena i nostri Hi-Burst 2.4g toccano acqua, poi si allontanano sempre di più dalla sponda. Tutti e tre siamo al corrente di quanto i giapponesi lancino spesso corto, prima della gara ne abbiamo parlato a lungo seguendo i consigli del caro amico Giorgio Colelli, la nostra strategia è semplice ma si dimostrerà efficace… cercare sempre il pesce meno disturbato che è più lungo, e cercare di gestirlo al meglio.
Il turno continua e le catture si fanno sempre più sporadiche, e lontane, oramai siamo arrivati alla massima lunghezza di lancio dei nostri spoon e iniziamo a cercare il pesce in profondità… lo troviamo a ridosso del fondale dove rimarrà per buona parte della competizione.
Il turno finisce e iniziamo a cercarci con gli sguardi, il primo che noto è quello di “Pasqui”, lui gareggiava proprio vicino a me e abbiamo fatto metà turno uno affianco all’altro scambiandoci consigli ad alta voce, tanto nessuno tranne noi tre qui può capire quello che stiamo dicendo, lui sorride, anche lui è andato alla grande, non nego di essermene accorto già mentre stavamo pescando e ringrazio di non esser stato contro di lui.
L’attenzione si sposta su Davide D’Onofrio, anche lui sorride, abbiamo passato tutti e tre il nostro primo turno, visto le regole della competizione abbia anche passato il primo taglio del 50% dei concorrenti, la gara difatti si struttura con una completa piramide e ogni turno vede lo sconfitto uscire dalla gara.
La nostra strategia ha dato i suoi frutti, siamo felici e sollevati, anche i giapponesi hanno notato che siamo competitivi e hanno pure visto i lanci lunghi che ci hanno caratterizzato nel nostro primo round, “Pasqui” ad un certo punto si ferma e ascolta con pazienza quello che Mr. Arakawa, direttore di gara e host dell’evento, sta dicendo al microfono, parla uno stretto giapponese ma alcune parole risultano inconfondibili “Italian Style”, anche loro ci hanno notato, forse ci temono o almeno lo spero🤪.
La gara continua e veniamo divisi, Pasquale e Davide al gruppo A, mentre io finisco nel B. I ragazzi iniziano e li osservo con pazienza, la sfida è dura ma danno forte battaglia, i lanci lunghi del vero “Italian Style” giocano il loro ruolo, ma dopo 40 minuti di combattimento i miei compagni non possono che arrendersi e dichiarare sconfitta a fronte di due grandi maestri di questa disciplina. Ora è il mio turno, faccio tesoro di quello che ho visto e inizio a pescare, ottenendo ottimi risultati, trovo una pesca lenta e precisa a ridosso del fondo con Hi-Burst 1.8g, questo mi assicura un vantaggio che manterrò per tutto il turno, vincendo anche il secondo round. Ora siamo solo in 15 e la competizione si fa nelle parti più calde. Arrivo a picchetto e noto diversi pescatori, sorrido e penso ancora al concetto di “Italian style” poi mi rassicuro, intorno a me mi spiegano che sfiderò una leggenda, e tanti ragazzi vogliono vedere pescare Mr. Yokota che partecipa alle gare da circa 30 anni ed è considerato uno degli inventori della disciplina come la conosciamo noi oggi. La sfida è tosta ma qualche errore mi porteranno a una forte sconfitta, una gestione del pesce con continui cambiamenti sulla mangiata non gioca a mio favore, dall’altra parte il saggio sfidante non commette nessun errore meritandosi la vittoria. La mia gara si conclude ma noi riusciamo a goderci ogni momento della spendida giornata, ricca di momenti emozionanti dalla premiazione passando a giochi goliardici con mulinelli come premio, nel testare nuovi prototipi, scambiare esche e pareri a in alcuni dei miei idoli o vedendo pescare piccoli assi come il giovane Rika.
Ovviamente un grazie speciale va a ValkeIN, il maestro Mr. Kikuchi, T3 Distribution ed Enrico Zancanaro, che mi hanno permesso di vivere una giornata super, un grandissimo grazie anche a Davide e Pasquale, insostituibili compagni di viaggio, e a tutti gli amici che anche semplicemente con un messaggio mi hanno supportato da casa!
Un esperienza unica che auguro ad ogni pescatore di questa magica disciplina.
Se sei interessato a vedere più in dettaglio come è andata la gara a breve uscirà un articolo completo e dettagliato sulle tecniche di pesca dell’ “italian style” sulla rivista “La Pesca Mosca e Spinning”. Se sei un appassionato di questa tecnica non puoi perdertelo!